Sabato 23 febbraio nell’Aula Magna dell’Università Cattolica di Brescia si sono tenute le premiazioni della undicesima edizione del Certamen Brixiense – Concorso di cultura latina, un’iniziativa promossa dal Liceo classico Arici, rivolta agli studenti di tutta Italia degli ultimi due anni del liceo classico, scientifico e delle scienze umane.
La prova consiste nella versione dal latino in italiano di un brano, a scelta del candidato, tra i due proposti dalla Commissione, di cui uno in prosa e uno in poesia. Il candidato, inoltre, deve rispondere a tre quesiti di carattere letterario, storico, linguistico. Si tratta, quindi, di una prova d’eccellenza, impegnativa e senza dubbio assai stimolante, una vera e propria sfida per gli studenti, che si confrontano con i grandi classici e con i loro “colleghi” latinisti. In questa edizione del Certamen il brano in prosa proposto agli alunni del penultimo anno di liceo era un testo di Cicerone.
Ed è proprio su un argomento così complesso che l’alunno Daniel Palini della classe IV A del Liceo scientifico Moretti ha meritato la menzione di lode per la qualità e l’originalità dell’interpretazione e del commento del testo ciceroniano.
Su più di ottanta concorrenti, solo sette in tutto i riconoscimenti assegnati, tra cui proprio la menzione per l’elaborato di Daniel, che ha ricevuto l’ambito attestato nel corso di una solenne cerimonia di premiazione, a cui ha partecipato accompagnato dalla sua insegnante di Lettere, prof.ssa Giordana Sala, dai familiari e dai suoi compagni della classe IV A.
Il riconoscimento assegnato a Daniel è particolarmente significativo perché conferito ad uno studente del liceo scientifico, e del penultimo anno, che ha concorso alla pari con gli alunni del liceo classico, nonostante la consistente riduzione oraria del latino nel curriculum dello scientifico. A questo proposito, infatti, il prof. Gianenrico Manzoni, del comitato promotore del Certamen, ha comunicato che, sebbene il Regolamento preveda un premio specifico per gli studenti del liceo scientifico e delle scienze umane, in questa edizione non è stato necessario conferire alcun premio particolare per tale categoria, visto che i due premiati dei licei non classici, tra cui il nostro Daniel, hanno meritato il riconoscimento in termini di valore assoluto nella competizione.
In conclusione, non possiamo che sottolineare quanto, anche oggi, lo studio del latino sia importante, se non necessario, perché il latino, “lingua morta eppure resistente nell’uso comune, dal lessico economico a quello politico, medico e mediatico, ci restituisce il volto autentico delle parole, consente quell’’ecologia linguistica’ che fa bene anche all’anima”, come sostiene Ivano Dionigi, insigne studioso della classicità. Il latino ci insegna, per esempio, il primato della parola, la centralità della riflessione sul tempo, la nobiltà della politica, ci libera dall’assedio del presente per restituirci alla secolare, graduale costruzione della nostra identità culturale, consegnandoci una irrinunciabile eredità spirituale.
E allora è proprio il caso di rispolverare l’antico motto: ”Per aspera ad astra”!
A Daniel i complimenti di tutto il Liceo Moretti e dell’intero istituto Beretta!