Il Dpcm 8 marzo 2020 ha sospeso ogni attività didattica in presenza nelle scuole della Lombardia (non si parla più solo genericamente di lezioni).
Tali misure nella zona rossa (di cui l’intera Lombardia è ormai parte) valgono fino al 3 aprile, ma in realtà il ritorno alla normalità è purtroppo lontano.
Molte sono le conseguenze ed andranno affrontate e gestite con attenzione, nella consapevolezza che ognuno di noi deve avere che la situazione è seria e che la scuola è chiamata a dare il suo contributo in termini di dinamismo culturale, di formazione, ma anche e soprattutto di inclusione e sostenibilità sociale.
In questo momento non sono al centro lo sviluppo della programmazione e l’attribuzione dei voti, ma il mantenimento di una dimensione quotidiana di presenza educativa e didattica che aiuta i giovani a crescere e non li abbandona in questa congiuntura.
L’istruzione a distanza è ormai una realtà che in questi giorni è cresciuta tumultuosamente, mostrando il valore didattico della nostra comunità professionale. L’IIS Beretta non ha adottato un modello unico di organizzazione didattica e di infrastruttura digitale, preferendo la valorizzazione delle multiformi esperienze e strumentazioni in uso. Lasciare libertà ai docenti e ai dipartimenti ha permesso una risposta molto forte, ha esaltato il valore della libertà di insegnamento e ha generato nuove metodologie, promuovendo l’uso diffuso delle strumentazioni digitali (anche innovative). Tutto questo rappresenta motivo di orgoglio per la nostra comunità professionale.
Oggi, però, è certo che la dimensione dell’istruzione a distanza non è temporanea, ma stabile e consolidata in questa congiuntura grave e preoccupante. Non si sta parlando di sostituire la scuola in quanto comunità educante fatta di relazioni umane, ma di usare in modo intelligente e inclusivo gli strumenti digitali per garantire il diritto allo studio ed affermare la centralità sociale della scuola.
L’istruzione a distanza richiede ormai una organizzazione rigorosa. È saltato il ritmo fisiologico settimanale della scuola, fatto di lezioni, di verifiche e di studio. Non è colpa di nessuno, ma dobbiamo ricrearlo, sia pure a distanza, perché ridarà certezze a tutti.
A tal fine ogni docente compilerà l’agenda settimanale sul registro elettronico Scuola Viva, indicando modi e tempi di monitoraggio degli apprendimenti, gli orari delle lezioni on line in forma sincrona e le altre forme di condivisione materiali didattici/interazione a distanza in forma asincrona.
Le lezioni on line in forma sincrona si svolgeranno solo in orario antimeridiano e non potranno eccedere, di norma, le tre/quattro ore giornaliere. Nessuna disciplina potrà svolgere lezioni on line per una durata superiore al suo monte ore settimanale e, di norma, dovrà essere rispettato il vigente orario settimanale delle lezioni.
Questo al fine di consentire allo studente di gestire al meglio la propria attività, combinando nel miglior modo possibile le attività in presenza, lo studio individuale domestico e l’interazione a distanza con il docente. Bisogna sottolineare che gli studenti devono imparare a gestirsi e a organizzare la propria vita di studio e formazione, con senso di responsabilità. Ovviamente i docenti guideranno e faciliteranno tale processo di crescita.
La pianificazione della settimana entrante sarà visualizzabile per studenti e genitori entro le ore 16 di ogni sabato.
In questo modo studenti e genitori potranno visionare con chiarezza il quadro generale degli impegni settimanali di lavoro e studio. Questo garantirà sostenibilità e contribuirà a migliorare il quadro psicologico particolarissimo che stiamo affrontando.
Ringraziando tutti i docenti per la qualità del lavoro fatto e per la passione con cui viene svolto, gli studenti per il loro impegno e i genitori per la collaborazione, chiedo a tutti di rispettare con rigore le disposizioni che verranno date perché è assolutamente fondamentale coordinarsi in questa fase così complessa.
Per ogni richiesta di chiarimento potete scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Mi scuso per il bombardamento di notizie e disposizioni che riverso su tutti in questi giorni, ma è purtroppo non solo necessario, ma anche doveroso in questo difficile frangente.