Oggi alla ripresa delle lezioni non pochi studenti hanno chiesto ai docenti che cosa succederà per l’ammissione all’anno successivo, sostenendo che ci sarà la promozione per tutti. Qualche studente, invece, pensando di avere già raggiunto per decreto l’obbiettivo annuale, non ha partecipato alle videolezioni, ritenendole ormai inutili.
È bene riportare qui di seguito il dettato del D.L. 8 aprile 2020 n°22:
1. Con una o più ordinanze del Ministro dell'istruzione possono essere adottate, per l'anno scolastico 2019/2020, specifiche misure sulla valutazione degli alunni e sullo svolgimento degli esami di Stato conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione, nei casi e con i limiti indicati ai commi successivi.
2. Le ordinanze di cui al comma 1 definiscono le strategie e le modalità dell'eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all'anno scolastico 2019/2020 nel corso dell'anno scolastico successivo, a decorrere dal 1° di settembre 2020, quale attività didattica ordinaria. L'eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti di cui al primo periodo tiene conto delle specifiche necessità degli alunni delle classi prime e intermedie di tutti i cicli di istruzione
Le ordinanze di cui al comma 1 disciplinano:
a) i requisiti di ammissione alla classe successiva per le scuole secondarie, tenuto conto del possibile recupero degli apprendimenti di cui al comma 2 e comunque del processo formativo e dei risultati di apprendimento conseguiti sulla base della programmazione svolta, in deroga agli articoli 5, comma 1, e 6 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 e all'articolo 4, commi 5 e 6, del decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122;
Il D.L., quindi, demanda a conseguenti ordinanze ministeriali la definizione delle modalità per l’ammissione all’anno successivo, anche per gli studenti delle classi intermedie, fermo restando il principio dell’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti dell’a.s. 2019/20 nel corso del prossimo anno scolastico a partire dal primo settembre 2020.
L’intento del legislatore è spostare la valutazione di questo anno scolastico sul prossimo, creando una sorta di biennio in cui compensare eventuali problemi sia nell’insegnamento che nell’apprendimento.
Gli studenti possono, quindi, pensare di avercela fatta, di essere comunque ammessi a prescindere all’anno successivo? Attendiamo le ordinanze ministeriali per dirlo, ma è bene fare due considerazioni:
1. In questo momento difficile servono serietà e responsabilità da parte di tutti, anche da parte degli studenti che sono chiamati a svolgere il loro ruolo fino in fondo. La scuola (e quindi la società, che è la nostra committente) sta facendo ogni sforzo per insegnare ed educare comunque, riuscendoci in grandissima parte e creando nuove opportunità didattiche, con una decisa spinta in avanti verso le nuove tecnologie digitali. È uno sforzo che viene fatto con convinzione perché crediamo che la crisi che dovremo affrontare (la più grave e profonda dal secondo dopoguerra, con un calo atteso del PIL intorno al 10%) richiederà grande sacrificio e tanta qualità professionale. I giovani possono fare moltissimo, ma servono strumenti tecnici, culturali e di cittadinanza che la scuola può e deve dare. Facendo scuola bene oggi possiamo costruire le basi di una nuova società e di una nuova economia. Chi oggi rimane indietro per pigrizia o per calcolo strumentale, non solo non darà alla società il proprio contributo per la ripartenza (ognuno è importante), ma sarà artefice del proprio fallimento formativo. Questo è il momento dell’impegno, del sacrificio e della responsabilità. Ognuno deve dare il proprio contributo ed anche gli studenti possono fare molto.
2. Alla fine dell’anno e quindi nello scrutinio finale i voti verranno comunque messi, con riferimento al processo di apprendimento (cioè alla serietà ed alla puntualità dell’impegno e della partecipazione dello studente, soprattutto nella didattica a distanza) e ai risultati di apprendimento (gli esiti di profitto riportati nelle diverse discipline). Questo significa che uno studente potrebbe essere ammesso con insufficienze all’anno successivo (anche con molte insufficienze), ma il prossimo anno questi debiti formativi dovranno essere recuperati. Non verranno, quindi, cancellati, ma rimarranno e si sommeranno al percorso formativo del nuovo anno. Se uno studente ritiene di abbandonare perché comunque verrà promosso, il prossimo anno avrà un carico di lavoro e richieste talmente elevate da divenire con ogni probabilità ingestibili. Sarebbe solo un insuccesso ritardato, ma l’insuccesso comunque arriverà. Sicuramente la nostra scuola continuerà a difendere la qualità degli apprendimenti e del prodotto formativo finale, senza alcun abbassamento di livello. Ci auguriamo, anzi, di portare tutti gli studenti a crescere, non certamente ad arretrare.
In definitiva, l’invito rivolto a tutti è di aumentare il proprio impegno, di lavorare ancora di più e meglio nella didattica a distanza, perché questo sacrificio di oggi costruirà il successo formativo e sociale di domani. La scuola sarà vicinissima a tutti quelli che si impegneranno seriamente, anche con limiti e problemi perché la nostra dimensione inclusiva non verrà mai meno, ma per chi riterrà di non doversi impegnare le conseguenze saranno inevitabilmente pesanti.
Non vogliamo che questo avvenga, ma avverrà se ricorrerà il caso perché per la nostra scuola impegno, serietà, inclusività, equità e cittadinanza sono tutto.