La pubblicazione del D.L 8 aprile 2020 sta facendo parlare anche di come sarà l'esame di Stato. Oggi non sappiamo molto perché il dettaglio delle misure e delle procedure verrà reso noto con apposita ordinanza ministeriale, ma si può dire che se non si rientrerà a scuola entro il 18 maggio (come assai probabilmente sarà) l'esame si terrà (quasi certamente a distanza) con una formula del tutto diversa. Non ci saranno le due prove scritte (per evidenti motivi di sicurezza sanitaria), ma solo un colloquio di fronte ad una commissione di docenti interni (appartenenti al consiglio di classe) con un presidente esterno.
Sarà l'ordinanza a dire come dovrà essere strutturato il nuovo colloquio (ma non dovrebbe essere molto diverso dall'attuale) e quanti punti assegnerà.
L'ammissione sarà totalmente in deroga alle norme vigenti e quindi l'obbligatorietà delle prove Invalsi e del rispetto del monte ore di PCTO non ci sarà, così come sarà derogata anche la regola di avere sufficienze in tutte le materie (a parte una, con motivazioni da dare per l'ammissione).
Potrebbe sembrare una passeggiata per tutti. In realtà è bene fare alcune considerazioni.
Da moltissimo tempo l'esame di Stato non è più il luogo della selezione (i promossi si aggirano intorno al 99%) ed è piuttosto un rito di passaggio all'età adulta che porta allo studente un diploma con valore legale che permette di continuare gli studi o di lavorare.
Non è lo spettro della bocciatura o della non ammissione che deve spingere lo studente ad impegnarsi, ma la consapevolezza che il livello di preparazione che otterrà dalla scuola superiore lo seguirà in tutta la sua vicenda professionale e formativa.
Ecco perché i rumors legati al D.L. 8 aprile 2020 non devono turbare nessuno. Si continua a lavorare come prima ed anzi con maggiore impegno perché il futuro è difficile e servono giovani di qualità per affrontare sfide estremamente complesse. Questo è il modo con cui ciascun studente può dare il proprio contributo alla società italiana in questa congiuntura critica, e non è poca cosa.